2017

“Caso” costituzione Fondazione OMCeO Siciliani

Resoconto Assemblea generale degli iscritti OMCeO provinciale di Catania e considerazioni relative alla proposta di Bilancio di previsione 2017.

Cari Colleghi,

in data 29 gennaio 2017, presso la sede dell’Ordine dei Medici di Catania, si è tenuta una poco partecipata assemblea degli iscritti dell’OMCEO Provinciale di Catania con il seguente Ordine del Giorno: Relazione del Presidente, Relazione del Tesoriere, Relazione dei Revisori dei Conti e Bilancio di Previsione 2017.

Nel corso dell’assemblea alcuni iscritti sono intervenuti in più momenti per esprimere le loro considerazioni nel merito di alcune iniziative assunte dall’OMCEO Provinciale di Catania tali da avere potenziali significative ripercussioni di carattere istituzionale, segnatamente sull’immagine di quella che dovrebbe essere la casa di tutti i medici ed odontoiatri catanesi, nonché di carattere economico, con riferimento alle poste proposte in bilancio di previsione.

Sulla relazione del Tesoriere, relativamente all’acquisto dell’immobile per la realizzazione del progetto “Casa del Medico”, si è voluto rimarcare, principalmente, l’esoso stanziamento che l’Ente, e quindi gli iscritti, andranno a sostenere per i prossimi 25 anni, ponendo, altresì, il dubbio che si sia proceduto all’acquisto di una sede sovradimensionata rispetto alle reali esigenze degli iscritti, in un epoca in cui, tra l’altro, gli operatori sanitari sono sempre più impegnati ed hanno sempre meno tempo per frequentare corsi residenziali e/o iniziative di aggiornamento.

Altresì, si è posta l’attenzione su alcune voci di spesa, che a parere dei sottoscritti andrebbero soppresse o quantomeno rivisitate, quali:

·      Spese per la comunicazione e l’immagine della categoria a favore di un innovativo progetto di comunicazione pari ad € 50.000,00.

·      Spese per attività di collaborazione e consulenza a di professionisti pari ad  oltre € 90.000,00.

·      Consulenza informatica a sito internet pari ad € 40.000,00.

·      Spese per la formazione professionale degli iscritti pari ad € 70.000

In merito alla formazione professionale e continua degli iscritti è stato evidenziato, in particolare, come già altri organi, quali la FNOMCeO, eroghino corsi ECM, in forma di FAD, di facile accessibilità e, soprattutto, gratuiti.

Inoltre, sulla relazione del Presidente è stato rilevato e contestato come, con riferimento alla costituzione di una Fondazione degli OMCeO siciliani si sia proceduto senza una preliminare condivisione dell’iniziativa con l’Assemblea degli iscritti, relegata, nei fatti, a “subire” tale iniziativa, decisa da pochi, già tradottasi in atti formali (sembra che la fondazione sia stata costituita il 22/11/2016) prima della riunione assembleare. Certamente, opportunità avrebbe voluto che si soprassedesse di qualche settimana rispetto a tale decisione, in modo da poterla demandare agli iscritti in sede di Assemblea. Di per sé, infatti, costituire una Fondazione, al di là delle finalità che essa si prefigge, rappresenta una decisione importante che, a nostro avviso, avrebbe dovuto essere oggetto di adeguata informazione e di ampio e partecipato confronto nel corso di un’Assemblea straordinaria degli iscritti OMCeO con uno specifico punto all’OdG sul tema. Né si comprende il perché ci sia stata tale fretta e tale fuga in avanti, laddove sarebbero bastati un paio di mesi per riportare la questione in sede collegiale.

Ed ancora, sempre in tema di costituzione della Fondazione degli OMCeO Siciliani, sono state espresse alcune brevi considerazioni sia nel merito dell’iniziativa, che sul metodo con il quale è stata gestita questa vicenda. Infatti, a tale Fondazione degli OMCeO siciliani sarebbero demandate (e quindi esternalizzate) numerose delle competenze oggi poste in capo alle istituzioni ordinistiche, che verrebbero quindi svuotate di molte delle loro prerogative, quali ad esempio la formazione professionale degli iscritti. Per di più, il Consiglio di Amministrazione (CdA) che gestisce la Fondazione, è composto in maggioranza dagli attuali Presidenti degli OMCeO, non nella loro qualità, ma come persone fisiche e fondatori.  Ne discende che, numeri alla mano, la maggioranza nel CdA della predetta Fondazione, rimarrà in capo, sino a sopraggiunti impedimenti, a delle persone fisiche, iscritte agli OMCeO siciliani, soltanto incidentalmente Presidenti OMCeO, ma che, in qualità di fondatori, manterrebbero le prerogative di gestire la Fondazione anche perduto lo status di Presidente OMCeO, ovvero sino a sopravvenuta mancanza dei fondatori. Sebbene il Presidente abbia concordato sulla non opportunità di tale disegno della governance della Fondazione, arrivando a ipotizzare una sua dimissione dalla stessa in caso di futura perdita dello status di Presidente, tale posizione non è stata ritenuta soddisfacente dagli iscritti in questione. Infatti, non solo è stato creato un soggetto di diritto privato, esterno all’Ordine, che utilizzerà il nome degli OMCeO siciliani senza la possibilità per gli iscritti di poterne “controllare” le determinazioni e le azioni, ma l’OMCeO sta anche avendo un grave danno di immagine per tale iniziativa, difficilmente sanabile in assenza di chiari segnali di discontinuità. Infatti, risulterebbe che, del progetto di Fondazione OMCeO Sicilia, se ne sarebbe stata data pubblica notizia a Catania, alcune settimane prima, in occasione di un incontro tenutosi a Catania, a sostegno della campagna referendaria costituzionale, cui hanno partecipato numerose autorità politiche nazionali e regionali, oltre che i Presidenti degli OMCeO siciliani. Tale modus operandi si presta ad essere fortemente criticato, poiché si ritiene che nel quadro dell’azione di indirizzo e di coordinamento, ai quali sono chiamati gli Ordini Professionali, non rientrino le attività di sostegno a campagne elettorali referendarie o, meno che mai, pubbliche espressioni di consenso a favore di politici o parti politiche.

Sulla base di tali considerazioni, una minoranza degli iscritti, preso atto di non aver ricevuto risposte soddisfacenti nel merito delle criticità sollevate, ha espresso il voto contrario all’approvazione della proposta del bilancio di previsione 2017. Ad ogni modo, per quanto il Bilancio sia stato approvato a maggioranza dei presenti, dovrebbe essere oggetto di profonda riflessione, tanto per il Presidente che per l’OMCeO tutto, l’evidenza di una scarsissima presenza di iscritti (circa una trentina in totale a fronte di una platea di circa 10mila), la qualcosa potrebbe essere interpretata come un segnale di crescente disaffezione nei confronti dell’operato del Consiglio Direttivo pro tempore.

In questo contesto, sono allo studio eventuali iniziative comuni agli iscritti ad altri OMCeO provinciali, finalizzate a correggere il tiro in riferimento alle iniziative ed alle modalità adottate al fine di costituire la predetta Fondazione degli OMCeO Siciliani.

“Caso” costituzione Fondazione OMCeO Siciliani

Nel corso dell’Assemblea degli iscritti dell’OMCeO (Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri) della Provincia di Palermo, tenutasi in data 16/01/2017, a fronte di chiarimenti richiesti per le vie formali da un consigliere ed alcuni iscritti, il Presidente OMCeO di Palermo non ha fornito risposte a dei quesiti circa la costituzione di una Fondazione degli OMCeO siciliani senza una preliminare condivisione dell’iniziativa con l’Assemblea degli iscritti, chiamata semplicemente a ratificare la decisione in sede di approvazione del Bilancio di Previsione 2017. A tale Fondazione sarebbero demandate (e quindi esternalizzate) numerose delle competenze oggi poste in capo alle istituzioni ordinistiche, che verrebbero quindi svuotate di molte delle loro prerogative.

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione (CdA) che gestirà la Fondazione, cui gli OMCeO siciliani conferiranno annualmente una quota proporzionale al loro numero di iscritti (159.000 euro per il solo OMCeO di Palermo), sarebbe composto in maggioranza dagli attuali Presidenti degli OMCeO, non nella loro qualità, ma come persone fisiche e fondatori. Gli attuali Presidenti manterrebbero “a vita”, quindi, essendo fondatori, del CdA della Fondazione, che sarebbe gestita dagli stessi anche in caso di perdita della carica di Presidenti. Di seguito un resoconto dell’Assemblea degli iscritti dell’OMCeO cui si rimanda per gli approfondimenti del caso (in calce al resoconto sono allegati i documenti a supporto dei quesiti avanzati da alcuni iscritti).

 

Resoconto Assemblea degli iscritti OMCeO provinciale di Palermo del 16/01/2017.

Cari Colleghi medici ed odontoiatri iscritti all’OMCeO provinciale di Palermo,

desideriamo darvi contezza dell’esito dell’Assemblea degli iscritti dell’OMCeO provinciale di Palermo, tenutasi in data 16 gennaio 2017 con all’OdG l’approvazione della Relazione del Presidente ed il Bilancio di Previsione 2017 dell’OMCeO di Palermo.

Questo resoconto viene diffuso col fine di esclusivo di fare informazione con spirito di servizio nei confronti di tutti i medici ed odontoiatri iscritti all’OMCeO di Palermo ed agli altri OMCeO siciliani.

In particolare, nel corso dell’Assemblea in questione, è stato oggetto di confronto un documento di “Richiesta di chiarimenti urgenti in merito alla proposta di Bilancio di previsione 2017 OMCeO Provincia Palermo”, inviato per PEC dal Consigliere OMCEO, Salvatore Moscadini, e successivamente depositato a verbale dell’Assemblea a firma di altri medici iscritti all’OMCeO di Palermo.

In sintesi, preliminarmente all’approvazione del Bilancio di previsione, sono stati posti dei quesiti circa una costituenda o costituita “Fondazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e delle Professioni Sanitarie della Sicilia” a fronte del reperimento, tra le maglie del Bilancio, di una specifica voce di spesa “Fondazione Ordini Sicilia” relativa all’impegno di 159.000 euro, che l’OMCeO dovrà annualmente corrispondere alla predetta Fondazione, per alimentarne il fondo di dotazione. Diciamo dovrà, poiché l’Assemblea, a maggioranza, ha approvato la proposta di Bilancio di previsione 2017.

Ma andiamo per ordine, richiamando il contenuto dei quesiti posti, avanzati con l’esclusivo fine di rendere edotta l’Assemblea su alcuni passaggi procedurali poco chiari relativi alla Fondazione in parola, cui, vi anticipiamo, il Presidente Amato non ha inteso, per sua stessa ammissione, dare le puntuali risposte richieste in sede Assembleare, rimandandole alle sedi formali.

Dalla lettura dei verbali del Consiglio OMCeO, cui il Consigliere Moscadini ha chiarito di non avere potuto partecipare per valide ragioni personali rese pubbliche all’Assemblea, è emerso quanto segue:

– in data 27/10/2016, il Presidente dell’OMCeO della Provincia di Palermo ha comunicato al Consiglio che “si è recentemente rafforzata la sinergia delle attività istituzionali con gli altri Ordini dei Medici regionali e si è concordata la costituzione di una Fondazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Sicilia.”;

– in data 14/11/2016 il Consiglio dell’OMCeO della Provincia di Palermo al punto 2 “Determinazioni su comunicazioni del 27-10-2016” ha stabilito che “relativamente alla costituzione di una Fondazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Sicilia, considerato che l’Ordine è chiamato a promuovere la valorizzazione professionale e culturale degli iscritti mediante l’attuazione di iniziative e il costante e continuo aggiornamento tecnico scientifico, coincidente con gli scopi statutari della neo costituenda Fondazione, il Presidente chiede l’approvazione dell’adesione alla Fondazione cui parteciperanno tutti gli Ordini della Sicilia. Il Presidente precisa, altresì, che ciascun Ordine parteciperà con un conferimento in misura proporzionale al numero degli iscritti, la cui consistenza sarà determinata durante la prima riunione assembleare della Fondazione. Il Consiglio, considerata la rilevanza degli scopi del neo costituendo organismo, approva all’unanimità l’adesione alla Fondazione.”.

Dalla lettura dei verbali emerge, dunque, una generica volontà del Consiglio, presenti 10 membri su 17, ad aderire alla Fondazione degli Ordini della Sicilia, ma emerge altrettanto chiaramente che non è stato posto in discussione ed approvazione del medesimo consiglio lo Statuto che avrebbe disciplinato il funzionamento e le modalità di gestione di tale Fondazione.

Di contro, i sottoscrittori del documento di richiesta di chiarimenti, consultando i colleghi di altri OMCeO, hanno avuto notizia che, in almeno un altro OMCeO Provinciale, a corredo di analoga proposta di costituzione di una Fondazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Sicilia, sia stato messo in discussione ed approvazione in Consiglio uno Statuto della “Fondazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e delle Professioni Sanitarie della Sicilia”, un estratto del quale si riporta di seguito:

  1. a) all’ 3 – Patrimonio: “Il patrimonio della Fondazione è costituito:
  • dal fondo di dotazione, determinato dai conferimenti annuali dei Partecipanti di diritto in misura proporzionale agli iscritti, come determinato durante la prima riunione dell’Assemblea Generale, ed altri fondi in conto capitale;“ …omissis…
  1. b) come si evince dall’ART. 5, sono “Partecipanti di diritto, gli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri delle Provincie di Palermo, Catania, Messina, Agrigento, Siracusa, Caltanissetta, Ragusa, Trapani ed Enna i quali, in proporzione ai rispettivi introiti annuali, inseriranno nei propri bilanci la gestione della Fondazione.”
  2. c) all’ 6 – Assemblea Generale: “L’Assemblea Generale è costituita dai “Fondatori”, dai “Partecipanti di diritto” e dai “Partecipanti ordinari”.

L’Assemblea Generale ha i seguenti compiti:

  1. nomina il Presidente della Fondazione, che resterà in carica per cinque anni e sarà rieleggibile. Il primo presidente è nominato per i primi cinque anni dai “Fondatori” nell’atto fondativo; i successivi saranno eletti tra i “Fondatori” o, venuti questi a mancare, tra i Presidenti degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Sicilia;” …omissis…
  2. d) all’ 7 – Consiglio di amministrazione: “La Fondazione è retta da un Consiglio di Amministrazione composto da nove membri: il Presidente della Fondazione, di diritto, e otto membri ordinari. Gli otto membri ordinari sono così scelti: quattro dall’Assemblea Generale di cui almeno tre scelti tra i Presidenti degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Sicilia; quattro dal Presidente della Fondazione da scegliere tra i Fondatori o, venuti questi a mancare, tra i Presidenti degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Sicilia. Il potere di revoca dei consiglieri di amministrazione della Fondazione è una prerogativa riconosciuta ai “Fondatori”, o, venuti questi a mancare, ai “Partecipanti di diritto”, per i quattro componenti di nomina del Presidente della Fondazione; all’Assemblea Generale per i restanti quattro componenti dalla stessa nominati. Il Consiglio di Amministrazione rimane in carica cinque anni ed è rieleggibile.

A metà mandato è facoltà del Presidente della Fondazione procedere ad una rotazione dei membri del Consiglio di Amministrazione di sua nomina, designando altri 4 membri da scegliere sempre tra i Fondatori. Il Consiglio di Amministrazione dura in carica cinque anni. I consiglieri sono rieleggibili.” …omissis…

  1. e) come si evince dall’ 5 – Partecipanti “I partecipanti alla Fondazione si dividono in:

Fondatori, i Dottori Salvatore Amato, Massimo Buscema, Giacomo Caudo, Salvatore Puma, Anselmo Madeddu, Giovanni D’Ippolito, Salvatore D’Amanti, Cesare Ferrari e Renato Mancuso.” …omissis…

Inoltre, attraverso una ricerca effettuata sul web, sono state reperite informazioni circa corsi accreditati per istruttori di BLS-D full adavanced, adulti e pediatrici, già organizzati presso alcune sedi OMCeO siciliane e promossi dalla Fondazione degli OMCeO siciliani, con tanto di scheda di iscrizione riportante in calce la liberatoria sul trattamento dati, riferibile alla predetta Fondazione.

Per di più, da ulteriori approfondimenti fatti consultando gli iscritti di altri OMCeO siciliani, risulterebbe che, del progetto di Fondazione OMCeO Sicilia, se ne sarebbe stata data pubblica notizia a Catania, alcune settimane prima, in occasione di un incontro a sostegno della campagna referendaria costituzionale, cui hanno partecipato numerose autorità politiche nazionali e regionali, oltre che i Presidenti degli OMCeO siciliani.

In relazione a quanto richiamato, occorre condividere alcune brevi considerazioni sia nel merito dell’iniziativa che sul metodo con il quale è stata gestita questa vicenda.

Nel merito. Dalla lettura di questa versione di statuto emerge chiaramente come la gestione della già costituita o pre-costituita Fondazione OMCeO Sicilia (questa è l’unica informazione emersa, seppur in maniera non ben definita, dalla relazione del Presidente Amato all’Assemblea) sarebbe stata posta in capo, nella pratica, ai soci Fondatori (gli attuali 9 Presidenti OMCeO intesi non nel ruolo ma come persone fisiche) e soltanto “venuti questi a mancare” la guida della stessa potrà essere assunta dai Presidenti pro tempore degli OMCeO siciliani. Infatti, analizzando con attenzione il costrutto ed i rimandi dello Statuto, si rileva che il Consiglio di Amministrazione, che regge la Fondazione in parola, è composto da 9 membri:

– il Presidente nominato per i primi cinque anni dai “Fondatori” nell’atto fondativo e rieleggibile (i successivi saranno eletti tra i “Fondatori”);

quattro consiglieri, nominati dal Presidente della Fondazione, e da scegliere tra i Fondatori.

– altri quattro consiglieri designati dall’Assemblea Generale di cui almeno tre scelti tra i Presidenti degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Sicilia.

Ne discenderebbe che, numeri alla mano, la maggioranza nel CdA della predetta Fondazione, il cui fondo di dotazione, come ricordato, verrà alimentato dagli OMCeO siciliani, rimarrebbe in capo, sino a sopraggiunti impedimenti, a delle persone fisiche, iscritte agli OMCeO siciliani, soltanto incidentalmente Presidenti OMCeO, ma che, in qualità di fondatori, manterrebbero le prerogative di gestire la Fondazione ad libitum anche perduto lo status di Presidente OMCeO.

E’ chiaro a chi scrive che una fondazione non può che essere fondata da persone fisiche, ma è altrettanto chiaro come l’affidamento ai fondatori, da parte dello Statuto, di un mandato “a vita”, senza la previsione della decadenza dei fondatori dopo la fase di avvio della Fondazione, per di più alimentata dal contributo annuale dei singoli OMCeO, rappresenti qualcosa di alquanto singolare e discutibile.

E siamo, pertanto, giunti al metodo, che, sempre a nostro avviso, presenta dei passaggi procedurali, dal punto di vista amministrativistico e civilistico, che potrebbero essere oggetto di legittima impugnazione da parte degli iscritti. Ma che, prima ancora, presenta delle criticità di carattere democratico.

Di per sé, costituire una Fondazione e impegnare somme ingenti a sostegno della stessa, al di là delle finalità dell’iniziativa, rappresenta una decisione importante che, a nostro avviso, avrebbe dovuto essere oggetto di adeguata informazione e di ampio e partecipato confronto nel corso di un’Assemblea straordinaria degli iscritti OMCeO con uno specifico punto all’OdG sul tema.

Invece, non solo il Consiglio, prima, non sarebbe stato posto nelle condizioni di esprimersi nel merito dei contenuti di uno Statuto, quale che sia, ma, successivamente, neppure l’Assemblea degli iscritti, organo sovrano dell’OMCeO di Palermo, è stata posta nelle condizioni di prendere visione e di esprimersi, preliminarmente, sulla opportunità o meno di costituire una fondazione che esternalizzasse alcune rilevanti competenze degli OMCeO ad un soggetto terzo, nonchè sulle modalità di gestione e di finanziamento della stessa a fronte della quota di iscrizione versata degli iscritti. Sarebbe stata scelta, invece, e lo affermiamo non senza disappunto, la strada di mettere gli iscritti di fronte al fatto compiuto, ovvero di “subire” delle decisioni e delle determinazioni già assunte da pochi, da ratificare, in maniera indiretta, attraverso l’approvazione di un Bilancio di previsione che prevedeva una voce di finanziamento pari a 159.000 euro annue a sostegno della Fondazione OMCeO Siciliani.

Questi i fatti, che offriamo all’attenzione degli iscritti OMCeO della provincia di Palermo e delle altre province siciliane. Questi gli elementi rispetto ai quali, i sottoscrittori della richiesta, hanno ritenuto opportuno chiamare in causa, inserendoli in indirizzo per conoscenza, sia gli organi preposti alla vigilanza sull’operato degli OMCeO, ovvero la Federazione Nazionale degli OMCeO, sia le istituzioni preposte a sovraintendere il processo di accreditamento dei corsi di formazione ECM (il Ministero della Salute e l’Assessorato regionale alla Salute), sia, più in generale, le autorità politiche nazionali e regionali cui l’iniziativa della Fondazione sarebbe stata pubblicamente presentata in pubbliche manifestazioni.

Dispiace rilevare come, in apertura dei lavori dell’Assemblea dei medici e degli odontoiatri della provincia di Palermo, il Presidente Amato abbia tenuto a sottolineare come i lavori assembleari sarebbero stati interamente videoregistrati, creando un clima surreale (ci si chiede l’entità dei costi di tale iniziativa che si reputa offensiva nei confronti degli iscritti presenti, che ricordiamo essere medici ed odontoiatri; ci si chiede se anche le riunioni del Consiglio, a questo punto, non debbano essere parimenti oggetto di videoregistrazione, ci sia consentita la provocazione!).

Dispiace che nel corso dell’Assemblea, in risposta alle legittime richieste di chiarimenti urgenti prodotte dal Consigliere Moscadini e da altri iscritti presenti, il Presidente si sia trincerato dietro inutili formalismi senza offrire risposte nel merito delle criticità sollevate dagli iscritti.

Dispiace, altresì, il tentativo di screditare l’operato del Consigliere Moscadini per le numerose assenze maturate in Consiglio OMCeO, ciò nonostante il consigliere abbia in premessa del suo intervento non solo spiegato la natura degli impedimenti personali, ma abbia offerto le sue pubbliche scuse.

Dispiace, altresì, che il Presidente Amato si sia dichiarato pubblicamente “offeso” dall’iniziativa, più che legittima, assunta dal Consigliere Moscadini, su precisa richiesta di alcuni iscritti all’OMCeO di Palermo, rinfacciandogli di non avere chiesto delucidazioni in via informale al medesimo Presidente circa la Fondazione in questione, alludendo a presunte strumentalizzazioni della vicenda per finalità non meglio precisate.

Riteniamo, invece, che tutti gli iscritti debbano essere grati al consigliere Moscadini per avere, attraverso la sua azione, portato a conoscenza dei più, e reso tracciabili, dei passaggi non conosciuti (e che altrimenti sarebbero rimasti appannaggio di pochi) relativi alla costituzione della Fondazione in questione. E, prima ancora, ringraziamo il consigliere Moscadini per avere ottenuto, grazie alla sua azione decisa, quale primo suo atto di rappresentante nel Consiglio OMCeO di Palermo, l’estinzione dei gettoni di presenza tributati ai consiglieri dell’OMCeO di Palermo, ottenendo al contempo l’abbassamento della quota di iscrizione, la più alta in Italia, per tutti gli iscritti e per i più giovani colleghi in particolare, nonché l’avvio di un’azione di recupero delle quote di iscrizione non versate dagli iscritti inadempienti (tutte iniziative che il corso Amato, ormai più che ventennale, non aveva mai assunto prima delle richieste del consigliere Moscadini). Questo per far notare, laddove ve ne fosse bisogno, che l’operato dei rappresentanti non si dovrebbe giudicare soltanto dal numero di presenze (nessuno disconosce il principio che sia dovere di chi è eletto onorare l’impegno assunto a partire dal presenziare alle riunioni), ma anche dai risultati prodotti. E, se dovessimo giudicare la produttività del consigliere Moscadini prendendo come parametro di misura la quota di iscrizione all’OMCeO, l’aver ottenuto abbassamento della stessa nonchè l’estinzione dei gettoni di presenza dei consiglieri costituiscono di per sé elementi che qualificano un intero mandato di rappresentanza. Che poi il consigliere Moscadini, per conseguire tale risultato in Consiglio, si sia “fatto scudo” del supporto esterno degli iscritti OMCeO e dell’Associazione Italiana Giovani Medici, al fine di superare le resistenze fisiologiche al cambiamento, ciò rientra nelle dinamiche del confronto democratico; neanche questo, a nostro avviso, può rappresentare una nota di biasimo.

Infine, sempre con spirito di servizio, invitiamo a leggere, per chi non lo avesse ancora fatto, il Bilancio di Previsione approvato a maggioranza dall’Assemblea (il Bilancio, come è noto, era disponibile presso gli Uffici dell’Ordine e chiunque avrebbe potuto prenderne visione prima dell’Assemblea, recandosi a ritirarlo fisicamente; tuttavia, non si capisce come mai, visti i potenti mezzi informativi di cui si dispone oggi, esso non venga mandato via e-mail per default a tutti gli iscritti ovvero perché non venga pubblicato nella home page del sito dell’Ordine). Vi invitiamo, nel particolare, e prestare attenzione ad alcune voci di spesa riportate a pag.14 del pdf all’interno della tabella “Quadro generale riassuntivo delle Uscite” con riferimento, a titolo meramente esemplificativo, a:

  • spese correnti per organi istituzionali
  • spese per l’organizzazione e per la partecipazione a convegni, congressi, mostre ed altre manifestazioni, spese per la comunicazione
  • consulenze, compensi occasionali e per speciali incarichi
  • spese di rappresentanza

Pur nel rispetto del voto Assembleare, riteniamo opportuno che tutti gli iscritti, da ora in avanti, anche in ragione della previsione di alcune voci di spesa significative ed “ambiziose”, siano posti nelle condizione di seguire nel tempo l’utilizzo che l’OMCeO di Palermo farà delle risorse versate da tutti gli iscritti.

Per parte nostra, riservandoci di valutare le risposte formali che vorrà darci il Presidente Amato, annunciamo sin da adesso il lancio di una campagna di informazione finalizzata a rendere trasparente, ad ogni livello, l’operato degli OMCeO, attraverso l’acquisizione e la condivisione pubblica di ogni elemento di interesse per gli iscritti medici ed odontoiatri. Siamo convinti che soltanto attraverso una condivisione tempestiva delle informazioni si possa garantire una gestione partecipata degli Ordini professionali e far sì, quindi, che gli OMCeO siano la “casa di tutti” e non di pochi.

Infine, al di là di ogni retro-pensiero, teniamo ad assicurare che continueremo a fornire contributi propositivi e costruttivi al fine di migliorare la condizione di tutti i medici iscritti agli OMCeO, siciliani ed italiani.

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